E' con grande scetticismo che ascolto le iniziative del brillante Renzi sul rinnovamento della politica. Ritengo infatti che il suo sfrenato entusiasmo, che appare tanto denso di nuovi orizzonti e giuste speranze, riveli, in realtà, nell'affermazione di una forte VOLONTA', il vuoto (flatus vocis) dei CONTENUTI a cui e verso cui egli afferma di indirizzare questa volontà, e riveli dunque una realtà più profonda.
Ciò di cui parliamo è il conato, il tentativo - tipico della nostra società occidentale - di affermare e conquistare spazi (la VOLONTA'). Vi si intravede chiaramente lo stesso spirito di altri movimenti che sono apparsi nella Storia, laddove questi spazi possono essere occupati in infiniti modi (i CONTENUTI), e generalmente sono spazi conflittuali, che cioè mettono in conflitto le persone invece di unirle. Renzi è il rappresentante di una generazione emergente che vuole affermarsi nella società, come lo fu la generazione del primo dopoguerra che appoggiò il fascismo, come lo fu gran parte della generazione del '68. Affermarsi: questo si vuole.
Cosa guida in realtà le persone ? Certo, la VOLONTA' e i suoi CONTENUTI sembrano inscindibili; non si potrebbe pensare a chi agisca senza un pensiero-guida o un progetto, e il desiderare è sempre il desiderare qualcosa. La volontà dunque si indirizza. Ma verso che cosa ? Normalmente, gli uomini affermano di agire guidati dall'interesse per "il bene comune", che diventa quindi il CONTENUTO della loro volontà.
E tuttavia questo bene comune è a sua volta una scatola da riempire, priva di senso in sè e per sè. Esige un altro, vero CONTENUTO per essere specificata. E infatti ognuno la riempie a suo modo. E la considerazione di tutti i modi in cui questa scatola viene riempita porta a una conseguenza necessaria: che cioè ogni volontà sia una volontà particolare e non universale, che il bene desiderato sia il proprio bene e non il bene comune, che cioè il tanto declamato bene comune sia in realtà un flatus vocis (il vuoto dei contenuti di cui parlavo all'inizio).
Così si sono commesse e si commettono anche infamie per il bene di era e di chi è vittima, perchè ciò che muove l'uomo è innanzitutto - al contrario di quanto si ammetta - il desiderio di affermare unicamente se stesso, o come individualità singola, o come gruppo di riferimento, in una perenne guerra che miete continue vittime.
La voce ha potere incantatore, come la musica, e questo lo sapevano bene i Sofisti che inventarono la retorica. Essi volevano convincere che il bene proprio era il bene altrui. Essi però erano anche consapevoli senza ipocrisia di essere guidati da questo bene privato e volevano che prevalesse. Rappresentavano una consapevole volontà di dominio, mentre oggi noi ci nascondiamo nelle formule del bene comune.
Furono stroncati da Platone, che parlava di Verità Universale, parole oggi terribili. Popper ne fece un precursore delle dittature. Ma le dittature sono fondate sulla VOLONTA', che è particolarità individuale che vuole affermarsi, non sulla Verità Universale. Essa "si scopre", non è affermata, e si mostra da sè nella luce all'occhio che non voglia essere cieco.