sabato 8 novembre 2008

I RICCHI


"Cosa c’è di male se Dio ha dato ai ricchi cavalli e campi ? Egli doveva dire: vi dò tutto questo a patto che ogni sera prima di coricarvi pensiate al dito di un bambino. Essi avrebbero accettato, figuratevi, non è faticoso. Arrivano a casa, sono allegri, si tolgono il frac, si ficcano sotto le coltri, stanno spegnendo la luce, quando balzano dal letto pallidi, con il cuore che batte, che batte: stavano addormentandosi senza pensare al piccolo dito di un bambino. Come diventano spaventati e magri con l’andar del tempo."


Cesare Zavattini

7 commenti:

digito ergo sum ha detto...

zavattini mi ha fatto pensare che il mondo sarebbe un posto completamente diverso, se ci fosse più neorealismo, che è forse la corrente tramite la quale si può fare una maggiore e maggiormente sana autocritica di tutto.

poi lui, con l'arte... un rapporto poliedrico. giornalista, pittore, regista, sceneggiatore... un genio assoluto.

buona domenica

artemisia ha detto...

Alberto, volevo ringraziarti per la tua visita sul mio blog... lo facci qui perchè non avevo capito chi eri (ci sono vari omonimi)e quindi non ti ho dato il benvenuto che meritavi.
Sono contenta che tu abbia ricominciato a scrivere. Mi chiedo anche se conosci il quintetto op. 57 di Sjostakovic, e che ne pensi.
(Scusa l'OT, il post è bellissimo ma su quello no ho niente da aggiungere)

Alberto ha detto...

digito: Zavattini è un punto di riferimento per me. Questo succede quando uno riconosce nell'anima dell'autore la propria anima. Dunque non c'è nulla - e in ciò sta la grandezza per me - che in lui io senta estraneo.

artemisia: non conoscevo l'op. 57, che ho reperito in un bellissimo sito - pianosociety - che dispone di un'infinità di mp3 liberamente scaricabili. Il fascino per Shostakovich per me nasce dall'ascolto di alcuni preludi per pianoforte, nei quali ho percepito per la prima volta con nettezza cosa significhi il passaggio alla modernità della musica. Un passaggio, in questo caso, molto dolce e sfumato, in cui armonia e disarmonia, consonanza e dissonanza si sciolgono e si integrano meravigliosamente le une nelle altre. Per ora ho ascoltato con una certa attenzione solo il Preludio e lo Scherzo dell'op. 57, e quanto ho detto è' quello che io percepisco nel corso del primo tema per pianoforte del Preludio e nel successivo degli archi. Anche lo Scherzo è meraviglioso e ricorda i guizzi raveliani, come "francesi" sono tante sonorità diffuse ovunque. Ma per ora non vado oltre nel mio commentare, perchè temo la presunzione di sapere ciò che non so. Gli aspetti anche formali della musica sono attualmente uno dei miei interessi principali e sto cercando di approfondirli, e sono lieto di potere scambiare idee con chi condivide queste genere di interessi, e di riceverne stimoli di approfondimento. Sicuramente ci risentiremo in proposito.

Un saluto affettuoso.

Anonimo ha detto...

L'altra sera ho visto uno spezzone di documentario che mostrava, come una Tribù Boscimane riesce a vivere in una zona del mondo dove nessun altro riuscirebbe a sopravvivere.
Gli autori, descrivendo la Loro struttura sociale, ne hanno evidenziato la mancanza del concetto di proprietà.
Ebbene, un popolo così assolutamente evoluto rischia di essere sopraffatto da noi, popoli di ricchi!

Comunque, volevo farti i complimenti per la foto in copertina (anche se so che ne hai altre di ben più spinte!)

PG


N.B. Erika, so che mi leggerai, prometto che prossimamente verrò a commentare anche da tè!

Alberto ha detto...

PG: le condizioni difficili rendono necessaria la collaborazione dei membri della communità, dunque l'eliminazione delle differenze sociali. In condizioni di scarsa disponibilità di beni è necessario che tutti ne possano disporre, in maniera tale che la comunità possa contare su un consistente numero di persone in grado di difendere la sua sopravvivenza contro nemici esterni (comprese le malattie e le carestie). Il "darwinismo sociale" - la competitività economica - sarebbe deleterio, perchè ridurrebbe il numero dei componenti del gruppo sociale e le sue probabilità di sopravvivere. Nella lotta di tutti contro tutti - come è nella nostra infausta società - ognuno si può alleare e allargare il proprio gruppo (è così che nascono gli Stati). Lì il gruppo è ristretto e isolato e deve pensare solo a organizzarsi al meglio con le forze di cui dispone.
P.S.L'unica foto più spinta che ho è quella di Rosy Bindi che balla alla manifestazione del PD.

Alberto ha detto...

Ancora per PG: dimenticavo, ho letto il racconto di Borges. Bellissimo. Le dimensioni temporali parallele sono un tema su cui ritornare certamente, dedicandogli più estese note. Mi pare che esso vada ricollegato alla dilatazione spazio-temporale einsteniana più che alla meccanica quantistica.

artemisia ha detto...

Ti ringrazio molto per avermi fatto conoscere il sito di cui parli, che è ottimo, e che non conoscevo.
Sugli aspetti formali della musica purtroppo so pochissimo, sono solo una dilettante e diciamo più una che si perde nelle sensazioni che negli aspetti formali.
Poi sono anche fissata con Bach, ma questa è forse un'altra cosa. Proprio ieri riguardavo Solaris di Tarkovskj, appunto.
Comunque mi piace molto leggerti e ammiro il tuo sapere.