sabato 11 ottobre 2008

IL DIABOLUS IN MUSICA

La vita e la natura sono piene di Segni che la nostra società tecnologica purtroppo ha negato, presa com’è a definire tutto in termini scientifici e razionali. La Ragione così ha prevalso sulla Sensibilità, e noi abbiamo perso la capacità di riconoscere i messaggi che in ogni momento potremmo cogliere da tutto ciò che ci circonda o che sta dentro di noi. Messaggi di cose “viventi” con cui siamo in relazione continua, che ci parlano e ci accompagnano, non importa se esse siano reali o immaginarie. Interessandomi di teoria musicale, ho scoperto che all’interno del rigo musicale si muove ad esempio un maligno folletto, che ha catturato subito la mia attenzione per la fama non certo lusinghiera che si porta dietro da secoli e di cui vorrei qui trattare. Esiste un intervallo musicale (cioè la distanza fra due note) che nel Medioevo era assolutamente vietato nella pratica compositiva, e che era chiamato, per il suo suono sinistro e per la sua dissonanza, “diabolus in musica”. Esso corrisponde all’intervallo detto di “quarta aumentata” e corrisponde ad esempio alla distanza fra il Do e il Fa diesis (considerando la nota di partenza DO e la nota di arrivo FA#, vi sono 4 note – DO, RE, MI e FA – da cui il nome “quarta”, più il diesis sul FA che “aumenta” l’intervallo). Esso viene anche chiamato “tritono”, poiché fra le due note corrono tre toni cioè 6 semitoni (DO-DO#-RE-RE#-MI-FA-FA#). Per verificare quanto detto provate a suonare su una qualunque tastiera le due note DO-FA# contemporaneamente. Ho notato che questo intervallo possiede due particolarità:
1) prima di tutto, si colloca proprio a metà fra i due intervalli prìncipi invece della musica antica: la quarta (DO-FA) e la quinta (DO-SOL), i due intervalli considerati più consonanti e gradevoli per l’orecchio (ad esclusione dell’unisono e dell’ottava, che però sono troppo monotoni, in quanto si tratta della ripetizione della medesima nota). Vi si incunea dentro beffardamente, con subdola gioia, sta proprio lì nel mezzo come a volerci dire: “Credevate di stare tranquille voi due (la quarta e la quinta), eh ! E invece no! Il male sta proprio tra di voi ! Basta che si vada su o giù di un semitono, di un niente, e io sono pronto ad uscire e a rovinarvi tutta quella vostra bellezza !” Quando studiarono l’arte musicale, gli uomini del Medioevo si accorsero loro malgrado di covare questa serpe in seno e se ne difesero per molto tempo. Ma non si accontentarono semplicemente di definirla matematicamente, in terminini di toni o semitoni, e vollero personificarla, darle un’anima: l’anima del Demonio (il personaggio dello Scrittore in “Stalker” di Tarkovskij dice: “Nel Medioevo vi era una divinità in ogni angolo”, per dire che tutto a quel tempo aveva un’anima, anche le cose, anche gli intervalli musicali). L’arte, come altre forme di espressione umana, o come la natura stessa, nasconde sensi e significati viventi che vengono evocati indipendentemente dalla nostra volontà. Compito nostro è ritrovare la sensibilità per riscoprirli, la fantasia necessaria per farcene guidare. E in questo caso il “diabolus”, personificazione di un intervallo che viene animato e reso vivente, ci avverte e ci parla di un principio esistenziale: “Com’è precaria la vostra certezza e la vostra bellezza ! Voi pensate che il male sia lontano, invece è proprio tra di voi, vicino, nel vostro cuore, tanto che lo potete sfiorare in ogni momento!”
2) esso inoltre divide l’ottava musicale (cioè i 12 semitoni che vanno da un DO a quello successivo) esattamente a metà, poiché da Do a FA# vi sono 6 semitoni, come pure vi sono 6 semitoni dal FA# al DO successivo. Se prendiamo un intervallo di quinta (DO-SOL), lo possiamo “rivoltare”, cioè possiamo prendere come nota di partenza dell’intervallo non il DO (DO-SOL) ma il SOL (SOL-DO). In questo modo l’intervallo diventa una quarta, e la distanza fra le due note diminuisce.Tutti gli intervalli superiori alla quarta possono essere “rivoltati” per diminuire la distanza fra le due note, ad eccezione del “diabolus”: con lui non si può fare, la distanza rimane sempre 6 semitoni (la distanza fra DO-FA# è la stessa che c’è fra FA# e DO). Tutte gli altri intervalli, come dire, si vengono incontro, si possono avvicinare, lui è l’unico intervallo che non vuole compromessi, che non ne vuole sapere assolutamente di cedere dalle sue posizioni, che non vuole nessun accordo con nessuno. E’ il “diabolus” (dal greco “diaballein” = dividere) che divide e non unisce, non avvicina, che semina solo odio e discordia. Ancora quindi il Demonio ci dice la sua presenza.
Mi piace immaginare così, decifrando l’arte musicale, e ascoltando anche i minimi indizi che ovunque ci chiamano, l’operare di enti animati che ci parlano e che penso ci aiutino a individuare meglio il senso profondo dell’essere e dell’esistenza. Proprio come era nel tempo dei Miti, in cui ogni cosa, in ogni evento, erano presenti Divinità e l’uomo era istruito e guidato dalle loro parole e dai loro segni.

10 commenti:

digito ergo sum ha detto...

c'è del poetico accarezzato un bel po', in quello che scrivi. ma l'epoca dei miti e delle divinità ha portato più danni (anche culturali) che effetti sinergici positivi. occorre usare ciò che c'è, restando cio che si è. sul facile o difficile che sia, possiam pure parlarne a vita, senza arrivare ad un dunque, mai. dunque...

Anonimo ha detto...

...però!

Chiedo scusa per tutte le volte che ti ho picchiato alle elementari.

PG

kabalino ha detto...

io, desso, sapere che tra le note della musica c'è il diavolo non la ascolterò più con la stessa tranquillità...che una lezione di musica così fine era da un pò di tempo che non la sentivo; grazie eh

artemisia ha detto...

Il post è di una profondità e di una poesia che a me hanno fatto quasi male. Quasi. Perchè ho pensato che una persona con una sensibilità come la tua è rara, e splendente.
Ti vorrei consigliare un libro molto in tema con quello che scrivi, di un autore danese che a me piace molto, Peter Høeg. Il libro si chiama "La bambina silenziosa".

Spero anche che tu non ti limiti mai ad usare "ciò che c'è" (ma cos'è che c'è???)

isterika ha detto...

E' proprio per questa esigenza che mi son messa a studiare l'alchimia.... adesso vediamo dove arrivo che poi ti dico.

p.s. per PG: grazie eh che vieni a commentare anche il mio blog, grazie eh! che viva gli amici!

isterika ha detto...

Alloraaaaaaaaa c'è nessuno in casa?

isterika ha detto...

Va bene in casa c'è qualcuno, va bene abbiam dato la polvere e stanato i ragni, e adesso???

Alberto ha detto...

Qualcosa si muove, eh ? Però ci sono certi polveroni e certi ragni pelosi (sotto forma di aziende in regime di concorrenza) che è difficile stanare, e che mordono, anche...Tolgono tempo, questi ragni, e desideri, perchè sono pericolosi e richiedono molta attenzione. Allora si cerca di rassettarci un momento, di fare un po' di ordine, e di preparasi alla battaglia. E la mia è sempre la stessa fatica e lo stupore insieme di dovere fronteggiare l'infinita stoltezza degli uomini. Ma tant'è.

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

Caro Alberto ho letto il tuo bellissimo post perchè stavo facendo una ricerca personale su una scoperta che ho fatto.....e.... mi allarma non poco....non ti posso dire ancora niente ma ci sentiremo presto ...credo ci sia del vero in quello che dici e che hanno detto...a presto. FR