giovedì 8 novembre 2012

Dalla bocca

Frida Kahlo - Senza speranza

Nicola Samorì - Natività della Beata Vergine Maria

La migliore canzone della Storia della Musica

domenica 8 luglio 2012

Istruzioni per eliminare il trojan "0_0u_l.exe" (truffa del "Centro Nazionale Anticrimine")

  1. Riavviare il computer mediante il tasto Reset
  2. nel momento in cui appare la schermata azzurra con la scritta di Windows, cominciare a pigiare contemporaneamente CTR+ALT+CANC. 
  3. La finestra del Task Manager apparirà mentre si stanno caricando gli elementi del desktop e i programmmi in esecuzione automatica.
  4. Cliccare su "processi": il trojan è contenuto in questa lista con 2 voci identiche, "0_0u_l.exe" appunto.
  5. Bisogna selezionarle una alla vota e cliccare ogni volta su "Termina processo", in modo che non si possano avviare. ATTENZIONE: SI HANNO POCHI SECONDI PER FARE QUESTO, perchè altrimenti i processi si avviano e il computer si riblocca, riappare la fastidiosa schermata e bisogna ripartire dal punto 1.
  6. A questo punto si è certi che il computer al momento non si bloccherà. 
  7. Aprire il programma CCleaner (gratuito), a sinistra cliccare in "Strumenti", poi cliccare in "Avvio"
  8. Nella lista individuare le due stringhe incriminate (quelle che avete eliminato col Task Manager), selezionarle una alla volta, cliccare col pulsante destro e poi "Cancella"
  9. Infine fare una ricerca su windows\system32 con "Cerca", digitando "0_0u_l.exe" ed eliminare semplicemente i due file trovati.
  10. Il computer è ripulito.

venerdì 11 maggio 2012

CECILIA BARTOLI ovvero "la potenza del femminile"

La cantante (la meravigliosa) Cecilia Bartoli dà prova in questa apparizione televisiva della straordinaria tecnica di "respirazione circolare" usata anticamente dai castrati (ad esempio Farinelli: il presentatore dice più o meno, riferendosi ad essi, che "glie asportavan le pellotillas"), che consente di tenere una nota ad libitum; nell'aria "Son qual nave ch'agitata" di R.Broschi (vedi sotto) ella, ad esempio, tiene una nota iniziale per ben 25 secondi.

Si tratta di una nota "che non si interrompe", quindi, e simbolicamente indica il protrarsi all'infinito, in tutte le sue declinazioni, compresa quella del protrarsi della specie, cioè della capacità generativa femminile.

Il goffo presentatore le pone maliziosamente la mano sul ventre, istigato da lei ad ammirarne la potenza, ch'è potenza del canto e potenza del ventre generativo, di fronte alla quale egli (che è il vero "castrato") non può alcun confronto, se non emettere stridule note. Ricordo in proposito lo sprezzante commento di una collega di lavoro sul ruolo dell'uomo nella maternità: "Voi uomini non ci mettete altro che uno schizzo!".

Il maschio non può - a tutt'oggi - che ammirare e meravigliarsi di questa potenza. Joseph Campbell in "Mitologia primitiva" pone lo stupore dell'uomo primitivo di fronte al crescere del ventre femminile e all'uscirne della vita come elemento originario delle prime forme religiose, legate al culto delle statuette delle Veneri Neolitiche (es. Venere di Willendorf), rappresentate in tutta la potenza del corpo (esse non anno VOLTO) femminile, corpo che genera corpo "ad libitum".

lunedì 9 aprile 2012

BACH - CONTRAPUNCTUS 1


Bach - Arte della Fuga - Contrapunctus I (Glenn Gould)

sabato 10 marzo 2012

Appunti di letteratura - MUSIL, L'UOMO SENZA QUALITA' - PARTE 2° - LA SCIENZA

A proposito di Galileo Galilei e della nascita della scienza  moderna, così si esprime paradossalmente Musil ne "L'uomo senza qualità" :

"La chiesa cattolica ha commesso un grave errore limitandosi a minacciare di morte e a costringere all'abiura un uomo simile, invece di ammazzarlo senza tanti complimenti: perché dal modo suo e degli spiriti a lui affini di vedere le cose avrebbero poi tratto origine - e in brevissimo tempo se si impiegano i tempi storici - gli orari ferroviari, le macchine utensili, la psicologia fisiologica, e l'attuale corruzione morale cui la Chiesa stessa non riesce più a far fronte" (pp.410-11, trad. A.Vigliani, Mondadori).

Perché Musil afferma questo ? Come è collegata la scienza alla corruzione morale ? La scienza abbandona come insensata la ricerca delle cause non descrivibili, cioè non percepibili e non rappresentabili matematicamente.  Le cause finali non rientrano dunque nell'interesse della scienza, e possono essere solamente pensate dalla metafisica, che si occupa dei principi indimostrabili. Dio, se esiste e agisce, non può dunque essere  certamente considerato oggetto di scienza. Di ogni effetto possiamo pensare a Dio come causa finale (anche se non lo possiamo dimostrare scientificamente), oppure possiamo pensare semplicemente a una causa prossima, percepibile e misurabile.

Consideriamo ora una certa situazione storica, o anche una condizione individuale. Se mossi dall'idea di una causa finale, potremo considerare questo stato come l'esito di una scelta morale, cioè come adeguamento o trasgressione a un ordine divino, dalle conseguenze estese persino oltre la nostra esistenza terrena. Se invece non pensiamo metafisicamente, cioè non pensiamo a cause finali e a divinità, dovremo semplicemente pensare agli effetti dei nostri atti in termini di mera opportunità razionale (Mi conviene agire così ? Come muteranno le mie relazioni con gli altri e con gli oggetti ? Ne ricaverò più danni o benefici ? ecc.). Infatti non avremo nulla a cui rapportare le nostre scelte se non la razionalità e ciò che si mostra e si  sperimenta soggettivamente, e non entità indimostrabili. E' evidente che il fondamento religioso della moralità  viene fortemente scosso, e si comprendono le paradossali espressioni di Musil.

Ma se la scelta razionale è portatrice di corruzione, non veniamo con ciò a dire che la scelta dell'uomo come corpo che tende a sopravvivere è, in ultima istanza, ingiusta ? Che la vita, come fondamento corporeo, è ingiusta ? Vi è una dicotomia insanabile nella religione cristiana, che si oppone alla totalità - così come intesa ad esempio dal pensiero junghiano, in cui "il Dio magnifico e terribile" è insieme salvifico e annichilente.

mercoledì 29 febbraio 2012

IL RISULTATO

Harriett Andersson in "Monica e il desiderio"
"L'handicap è dato solo dal risultato !" Con questa amara riflessione mi risvegliai il 16 ottobre, mentre mi ritrovavo nella mia stanza a 19,3°C. Faceva troppo freddo.

"Non può essere messo assolutamente sotto accusa chi eccelle, indipendentemente dai metodi che usa per giungere al risultato finale.

Inversamente, va biasimato chi, pure innocentemente, non ha colpito il segno indicato, non è stato all'altezza del compito e non ha varcato soglie percepibili. Infatti da quale cappello osiamo estrarre la nostra innocenza ? Esiste un luogo ? Un principio ?

A noi non interessa l'anima. Le nostre sagome devono muoversi in precise direzioni, visibili e chiare. Questo a noi interessa, non ciò che sta nel mezzo, le scatole che sognanti riempiamo, i sensi delle idee. A noi interessa, solo ed esclusivamente, il risultato finale."

lunedì 9 gennaio 2012

UN LIBRO ?

Un libro ? Perché ? Non saprei cosa scrivere. Pensate voi forse che io possa descrivere anche un solo briciolo del mondo ? Anzi, no. Dirò meglio: UN LIBRO ?  PERCHE' ? PENSATE VOI FORSE CHE IO POSSA DESCRIVERE ANCHE UN SOLO BRICIOLO DEL MONDO ? (Tolgo "non saprei cosa scrivere", a conferma che si eccede sempre rispetto a ciò che serve).

Sono solo con me stesso, la finestra chiusa, la tapparella abbassata, i tappi acustici nelle orecchie, una sola luce bianca sul quaderno. In questo momento ho la netta percezione del mio IO. Come lo vedo bene! E come mi voglio bene ! Ho quasi voglia di ballare, ma lo faccio soltanto pensando, mi sembra possibile parlare con chiunque; vedo quasi la porta aprirsi.

Ma ecco che entra un tale, mai visto prima, si chiama Gianpaolo. Ha una camicia a quadri marrone, emana un piacevole odore di scantinato e pulito, è magro, alto e serio, e non appena inizia a parlare assume un'espressione beffarda. Mi colpisce il fatto che ciò che afferma si incastra perfettamente come un puzzle, e ne  provo piacere, ma soprattutto è notevole il fatto che egli riconosca spesso di essere in errore...

Poi se ne va, e, altra piacevole sorpresa, entra una fanciulla di nome, credo, Marta. Devo dire che di Marta mi colpiscono soprattutto i piccoli peli biondi sul collo che la luce rivela cadendole da dietro. Si sdraia sul divano, e io li sfioro con le dita, fino alla peluria alla base dei capelli, che sembra di piuma.