"La chiesa cattolica ha commesso un grave errore limitandosi a minacciare di morte e a costringere all'abiura un uomo simile, invece di ammazzarlo senza tanti complimenti: perché dal modo suo e degli spiriti a lui affini di vedere le cose avrebbero poi tratto origine - e in brevissimo tempo se si impiegano i tempi storici - gli orari ferroviari, le macchine utensili, la psicologia fisiologica, e l'attuale corruzione morale cui la Chiesa stessa non riesce più a far fronte" (pp.410-11, trad. A.Vigliani, Mondadori).
Perché Musil afferma questo ? Come è collegata la scienza alla corruzione morale ? La scienza abbandona come insensata la ricerca delle cause non descrivibili, cioè non percepibili e non rappresentabili matematicamente. Le cause finali non rientrano dunque nell'interesse della scienza, e possono essere solamente pensate dalla metafisica, che si occupa dei principi indimostrabili. Dio, se esiste e agisce, non può dunque essere certamente considerato oggetto di scienza. Di ogni effetto possiamo pensare a Dio come causa finale (anche se non lo possiamo dimostrare scientificamente), oppure possiamo pensare semplicemente a una causa prossima, percepibile e misurabile.
Ma se la scelta razionale è portatrice di corruzione, non veniamo con ciò a dire che la scelta dell'uomo come corpo che tende a sopravvivere è, in ultima istanza, ingiusta ? Che la vita, come fondamento corporeo, è ingiusta ? Vi è una dicotomia insanabile nella religione cristiana, che si oppone alla totalità - così come intesa ad esempio dal pensiero junghiano, in cui "il Dio magnifico e terribile" è insieme salvifico e annichilente.