Parmenide di Elea |
I filosofi che precedono Parmenide contrappongono il TUTTO e il NIENTE,
ma non possono escludere che nel NIENTE vi sia qualcosa che possa fare irruzione nel TUTTO e modificare la CONOSCENZA che si è acquisita fino a quel momento.
Il TUTTO e il NIENTE quinidi in realtà non sono ASSOLUTAMENTE contrapposti, poiché non si può escludere che nel niente vi possa essere “qualcosa”.
Con Parmenide si giunge a questa contrapposizione assoluta: L’ESSERE (il Tutto) si contrappone ASSOLUTAMENTE al NON ESSERE (Il Niente).
Il TUTTO non può essere NIENTE (non vi è nulla nel tutto che possa entrare nel niente),
il NIENTE non può essere TUTTO (non vi è nulla nel niente che possa entrare nel tutto).
L’ESPERIENZA mostra tuttavia il passaggio dal tutto al niente e viceversa, contraddicendo i due punti precedenti.
Essa va dunque considerata ILLUSIONE.
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