giovedì 17 marzo 2011

IL PENSIERO DI PARMENIDE

Parmenide di Elea
I filosofi che precedono Parmenide contrappongono il TUTTO e il NIENTE,

ma non possono escludere che nel NIENTE vi sia qualcosa che possa fare irruzione nel TUTTO e modificare la CONOSCENZA che si è acquisita fino a quel momento.

 Il TUTTO e il NIENTE quinidi in realtà non sono ASSOLUTAMENTE contrapposti, poiché non si può escludere che nel niente vi possa essere “qualcosa”.

Con Parmenide si giunge a questa contrapposizione assoluta: L’ESSERE (il Tutto) si contrappone ASSOLUTAMENTE al NON ESSERE (Il Niente).

Il TUTTO non può essere NIENTE (non vi è nulla nel tutto che possa entrare nel niente),

il NIENTE non può essere TUTTO (non vi è nulla nel niente che possa entrare nel tutto).

L’ESPERIENZA mostra tuttavia il passaggio dal tutto al niente e viceversa, contraddicendo i due punti precedenti.

Essa va dunque considerata ILLUSIONE.

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