mercoledì 11 novembre 2009

IL SE' E IL POTERE

Dobbiamo considerare originariamente il Potere come attuazione del desiderio di dominio, che avviene o sulla base della sola forza bruta, oppure sulla base di una forza sorretta da un pretestuoso diritto di supremazia, oppure infine tramite la sottile opera di convincimento che viene praticata al fine di rendere gli altri schiavi consenzienti (I primi due casi si applicano sovente al potere politico, il terzo a quello religioso).
Il potere – una volta innescato il suo meccanismo - distingue e classifica gli uomini per diritti e dignità e, una volta attuato, si serve - allo scopo di conservarsi - di forme culturali di differenziazione e svalutazione nei confronti dei dominati.
Il Sé può costituirne una minaccia perchè nel suo essere una totalità integrata è contenuto anche il senso ambivalente dell’esistenza umana, della sua relatività, della coscienza del limite.
Per questo l’ordine che esso indica non è congruente con quello costituito, ove si assolutizza invece una differenza e una distinzione, e richiede un’evoluzione di valori che la società e le forme con cui essa si estrinseca - che normalmente non integrano i contenuti di senso - non sono pronte ad accettare.
Nelle società normalmente si gestisce il Potere, e il Potere per sua natura è dis-integrato.

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