sabato 12 giugno 2010

POIESIS E SAPHES

Nel momento in cui nasce la filosofia, avviene l'avvicendamento - all'interno della storia del pensiero umano - di due concetti: si passa dalla "poiesis" a ciò che è "saphes" (=luminoso). Poiesis è creazione dell'uomo, il suo intervento attivo che genera il racconto della realtà; "saphes" è invece ciò che si mostra agli occhi dell'uomo che passivamente riceve ciò che la realtà gli rimanda, la realtà stessa che si mostra così com'è. La differenza fondamentale di questi due atti umani è che nel primo caso è esclusa l'universalità: ogni uomo, ogni cultura, interviene a definire soggettivamente ordini del cosmo e immagini che non coincidono con quelle di altri uomi e altre culture. Nel campo della "poiesis" l'azione umana è libera e multiforme, mentre nel campo del "saphes" è la realtà a imporsi, e agli uomini è dato solamente prendere atto di ciò che si mostra, eliminando qualsiasi elemento soggettivo. In tal modo emerge la realtà spogliata dal suo velo, così come essa è, disponibile alla comprensione universale.

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