giovedì 25 settembre 2014

IN PURGATORIO

Se tanto di bene, tanto di male, e viceversa. Questo dolore alla spalla deve probabilmente provenire da un bene prolungato, cioè me lo merito in quanto felice, e di una felicità tanto prolungata e costante quanto lo è questo male. Ma potrebbe essere anche che questo male preannunci  un futuro bene, sia un monito, un'indicazione, per indirizzarmi a un bene futuro, in virtù di un cambiamento richiestomi.

Se la vita durasse eternamente, certamente giungerei alla perfezione. Ma dopo ? Comunque, è certamente impossibile che una condizione imperfetta non possa migliorare. In linea generale, potrebbe peggiorare, è vero, anche eterrnamente peggiorare, e mai migliorare. Ma ciò non vale per l'anima, che tende, cioè ha in'intrinseca spinta, al suo miglioramento. Dunque l'anima non può che indirizzarsi al suo progressivo miglioramento, alla sua perfezione. Che raggiungerà, se il tempo è infinito, che probabilmente raggiungerà, se il tempo non è infinito, ma sarà abbastanza per raggiungerla.

Ma dopo ? Dopo, purtroppo, temo sarà una noia infinita. Al pensiero del Paradiso - che ora mi è chiaro di una chiarezza cristallina - preferisco essere punzecchiato eternamente sotto i piedi in questo angolo di Purgatorio. Ma purtroppo migliorerò, e la mia anima un giorno salirà, abbandonando questi luoghi che mi appariranno ameni, ombre di un sogno infranto.

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