mercoledì 25 novembre 2015

PRIMA PARTE

Non c'è bisogno umano o legge
che non venga alla luce con sostanza
di sensi, da bellezza delirante,
audace, vacua, anche ove si pensa
e si confina la vita, si cinge
in trappole aleatorie la guizzante
passione, gli apparenti vuoti inganni
(che sono invece tutta questa vita).
Le canzoni che restano e i miei
occhi che vedono questo, che sanno
ascoltare in silenzio, vi daranno
testimonianza di vere parole,
di un frutto mio, tenace, vitale.
Dimostrerò di essere un vivo.
For no-one but me. Oggi, lo prometto,
comincerò con lena la fatica.
(Anzi, l'ho gà cominciata, da tempo,
ma lo dimentico sempre, e sempre
ingiustamente. Mi accuso. E invece...)
Eccomi a voi gloriosamente, pieno
di scaturigini, di vento nuovo,
ho voglia di colpire, di ferire.
Innanzitutto scriverò soltanto
su fogli A4, con penne di nero
vivo e profondo, imbrattando, sporcando
le mani, questi artigli disumani.
Mitologicamente mi comprendo,
non sono un individuo,nè formato,
nè in fieri: sono collocato
come "informe dotato di senso"
(stiamo parlando dunque di un'ombra).
Nelle vene il sangue è il rosso
parente di una vita, ove io sia
è oscuro, e ignota è la mia vera
sorte di umana creatura. Oggi
e poi nei giorni seguenti andremo
a cercarla. Intanto riflettiamo.

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