sabato 22 agosto 2009

SUL CONFLITTO ARABO-ISRAELIANO

A gennaio, quando Israele invase Gaza, scrissi queste note:

Quando, dopo l'armistizio dell'8 settembre '43, le truppe naziste calarono dal Brennero per stabilire il dominio sulla penisola, quale avrebbe dovuto essere la risposta "proporzionata" degli italiani a quest'invasione ? Come avrebbe dovuto attuarsi la difesa del loro suolo patrio e della libertà ?

Il dominio nazista non comportava che la loro vita fosse negata (se non per una cerchia ristretta di persone – gli ebrei-), ma che sarebbe stata fortemente limitata nelle sue possibilità, nella sua libertà appunto. Fu proporzionale allora una risposta armata che, reagendo all'oppressore, ne negava la vita, mentre l'obiettivo dell'oppressore era "solamente" quello di negare la libertà e non la vita ?

Gli italiani, invece di reagire militarmente, avrebbero dovuto forse accettare inizialmente questo dominio, sottostando ai limiti loro imposti, rinunciando ad essenziali diritti, confidando in una resistenza passiva o in altre forme di resistenza non-violenta, cercando di trattare, di convincere l’invasore del proprio errore ?

Piaccia o no, la reazione di Israele (Stato legittimamente istituito da una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nel 1948) contro Hamas, con tutto quello che ne consegue a Gaza, rientra nella identica logica della reazione di chi sente la propria libertà e dignità violate e condizionate da un quotidiano stillicidio di minacce e violenze, e che non vede (come non vedevano gli alleati e i democratici antifascisti di fronte alla follia del nazi-fascismo) alcuna possibilità di trattativa. Rientra nella stessa logica che animava i bombardieri alleati che facevano strage anche di bambini sganciando bombe sulle città tedesche.

Ma - attenzione - affermare che si comprendono le motivazioni di Israele non significa però affermare che si ritenga razionale la sua azione militare. Infatti, mentre l'esercito tedesco era battibile - e dunque, per quanto terribile possa essere esprimersi in questo modo, la guerra aveva un senso - in questo caso ben difficilmente si comprende come possa essere sconfitto Hamas, tanto grande è infatti la ramificazione e il radicamento dell'estremismo che esso rappresenta. Rischia, piuttosto, questa guerra, di approfondire il conflitto.

Quindi a mio avviso Israele ha fatto una scelta estremamente rischiosa, probabilmente un grave errore, anche se di fronte a drammatiche ma indubitabili ragioni.

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